Indirizzo |
Via al Castello, 10
Pergine Valsugana (TN) |
Sede |
Castello di Pergine Valsugana |
A cura di |
Franco Batacchi, Theo Schneider e Verena Neff |
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ORT (luogo) - Graziano Pompili |
Da Sabato 16 aprile 2011 a Domenica 6 novembre 2011
| Castello di Pergine Valsugana | Pergine Valsugana (TN) |
Sarà l'artista reggiano Graziano Pompili, nel 2011, il protagonista della mostra personale che il Castello di Pergine Valsugana (Trento) dedica, dal 1991, ad alcuni degli scultori di più sicuro interesse. Nelle sale interne del Castello e nel percorso tra le due cinte murarie saranno collocate oltre quaranta sculture, alcune di dimensioni monumentali, realizzate in marmo, terracotta, legno e metallo; Graziano Pompili: ORT (luogo) è il tiolo dell'esposizione, per la cura di Franco Batacchi, Theo Schneider e Verena Neff, patrocinata dal Comune di Pergine Valsugana e dalla Provincia Autonoma di Trento. Le manifestazioni al Castello di Pergine Valsugana, avviate nel 1991 con una grande video-installazione di Fabrizio Plessi, hanno visto, dal 1994 al 2010, succedersi le mostre delle opere scultoree di Davide Scarabelli, Toni Benetton, Giorgio Celiberti, Riccardo Licata, Carlo Lorenzetti, Mauro Staccioli, Francesco Somaini, Pino Castagna, Michael Deiml, Eduard Habicher, Piera Legnaghi, Romano Abate, Annamaria Gelmi, Nane Zavagno, Santorossi, Mirta Carroli, Carlo Ciussi.
In occasione della mostra al Castello di Pergine Valsugana, che si inaugura il 16 aprile e che resterà aperta, ad ingresso gratuito, fino al 6 novembre 2011, viene pubblicato un catalogo bilingue (italiano/tedesco), con testi di Franco Batacchi e Sandro Parmiggiani.
Graziano Pompili (Fiume, 1943), dopo l'infanzia e l'adolescenza trascorse in Romagna, vive e lavora a Reggio Emilia dal 1963 - da alcuni anni tiene anche uno studio ai piedi delle Alpi Apuane -, e si è affermato come uno degli scultori più interessanti del panorama nazionale, dapprima con le sue terrecotte frammentate e ricomposte del ciclo delle "Ri-archeologie", e poi con le sculture in marmo e in terracotta, e le lamiere incentrate sul tema e sull'immagine ancestrale della casa, intitolate "Poeticamente abita l'uomo". Questo ciclo, avviato nei primi anni Novanta, vede tuttora impegnato Pompili, per il quale il motivo, variamente declinato, della casa diventa, insieme, emblema di solitudine e di fuga dal mondo, di difesa sicura di fronte alle offese che possono venire a chi la abita e di porto, di rifugio cui sempre si può fare ritorno, simbolo che si colloca fuori del tempo e che incarna una certa visione del mondo, microcosmo che esprime una tensione verso l'assoluto. Docente di Scultura in marmo all'Accademia di Bologna e di Scultura per l'arte sacra all'Accademia di Brera - ricordiamo un ciclo di opere in terracotta, particolarmente felice e intenso, dedicato alla Via Crucis, presentato nel 2006 in una mostra personale al Palazzo Magnani di Reggio Emilia, e, nella stessa città, l'opera appena collocata nella cripta del Duomo restaurato -, Pompili può vantare un'antica passione per l'archeologia e una rara capacità di misurarsi con tutti i materiali propri della scultura, dalla terracotta a ogni tipo di marmo, dalla pietra al legno e ai metalli. Mostre di Graziano Pompili si sono tenute in Italia e all'estero, in musei pubblici e in gallerie private, e le sue opere figurano in importanti collezioni, mentre significative sono le voci della critica che hanno riservato la loro attenzione all'opera di Pompili: tra i tanti, Marco Meneguzzo, Giorgio Cortenova, Sandro Parmiggiani, Claudio Spadoni, Vittoria Coen, Walter Guadagnini, Marilena Pasquali, Valerio Dehò, Klaus Wolbert, Marco Vallora, accanto ai quali va almeno ricordato il testo partecipe che Luciano Manicardi, monaco della Comunità di Bose, ha dedicato alla Via Crucis dell'artista.
Il Castello di Pergine Valsugana s'erge sopra il Colle del Tegazzo, a dieci chilometri da Trento, e domina la Valsugana, con, i versanti del colle che degradano verso i laghetti di Levico Terme e Caldonazzo e sui boschi di Pergine. Trasformato nel XIII secolo in fortezza medievale, il Castello diventa nel 1531 possedimento del Principe-Vescovo Bernardo Clesio e appartiene alla Chiesa di Trento fino agli inizi del Novecento. È attualmente proprietà di una famiglia svizzera, che, dopo averne finanziato i restauri, l'ha trasformato in struttura alberghiera e ristorante di alto profilo. Alcune delle suggestive strutture interne e il percorso delle mura, ad ingresso libero, sono visitate ogni anno da almeno 50mila persone.
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Galleria Fotografica |
Graziano Pompili, ORT, 2010, terracotta dipinta, h cm. 350, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, ORT, 2010, terracotta dipinta, h cm. 350, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, Domotica, 2008, legno e terracotta, h cm. 500, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, Domotica, 2008, legno e terracotta, h cm. 500, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, ORT, 2011, lamiera e smalti, cm. 350x300x300, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, ORT, 2011, lamiera e smalti, cm. 350x300x300, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, Approdo, 2011, lamiera e smalti, cm. 350x500, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, Approdo, 2011, lamiera e smalti, cm. 350x500, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, ORT, 2009, legno, cm. 220x200x200, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, ORT, 2009, legno, cm. 220x200x200, foto Dario Lasagni |
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Graziano Pompili, foto Claudia Torricelli |
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Graziano Pompili, foto Claudia Torricelli |
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